Il successo di un film horror spesso sembra basarsi su rituali oscuri e misteriosi, metodologie cicliche che i produttori e i distributori replicano di volta in volta. ma che in realtà hanno lo stesso valore scientifico del giocare sempre rosso alla Roulette.
A24 ha il suo mantra per il successo, un horror un po’ fuori dalla massa, con un regista esordiente, non ci crederete però vi dico con Babadook e The witch gli è pure andata bene, quindi perchè non fare il terzo tentativo con Hereditary?
Tralasciamo il solito lancio mediatico potentissimo da blockbuster con tanto di scritta:
L’horror più spaventoso di sempre
Ormai usata cosi tante volte da non essere credibile.
Hereditary – Le radici del male, segna il debutto alla regia di Ari Aster, che si prende la briga di mettere un po’ di stile autoriale nel genere horror, mettendo in scena il terrore familiare, non quello family vs killer\ entità. ma una royal rumble con special guest l’albero genealogico.
Primo avviso, se siete amanti dell’orrore da fast food, quello che in 10 mette tutto sul tavolo e poi di solito si riduce a tirare a campare per i 90 minuti successivi, beh questo film non fa per voi.

Aster preferisce costruire lentamente il suo castello di carte, una selezione naturale di pubblico che vede via via che passano i minuti cedere molti degli spettatori, fino a rimanere con gli highlander, i sopravvissuti, per loro si prospetta l’ultima prova…il finale spacca-pubblico.
Già, perchè il vero punto che ha fatto da spartiacque fra gli spettatori è il finale di Hereditary, un momento costruito con dovizia da molto lontano, una scena che testa il vostro grado d’attenzione, per capirlo dovete aver colto tutto ciò che il film lascia scorrere e sparge qui e là nella trama.
La cura dei dettagli è paranoica, la regia realmente ben fatta, per una buona parte del film prendere lo spettatore per il naso, lo illude che la storia abbia un fulcro e poi.. BAM giù nel canestro, in maniera rapidissima, in modo da lasciare la confusione nella testa dello spettatore
La recitazione è buona, buonissima con Toni Collette che si erge sugli scudi per l’acting e la piccola Milly Shapiro per la presenza scenica.
Se vi piace questo genere, Hereditary è da guardare, che vi piaccia oppure no è un punto secondario, non è l’horror migliore di sempre o l’esorcista dei prossimi 10 minuti, però ha il suo senso, quale? seguite le briciole di pane e lo scoprirete.
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