JeruZalem: Quando l’orrore scopre i Google Glass

Due ragazze americane in vacanza seguono un misterioso ed affascinante studente di antropologia in un viaggio a Gerusalemme. La loro avventura viene interrotta quando il trio si ritrova nel bel mezzo di un’apocalisse biblica. Intrappolati tra le antiche mura della città santa, i tre viaggiatori dovranno sopravvivere abbastanza a lungo per trovare una via d’uscita prima che sia troppo tardi.

I fratelli Yoav e Doron Paz sono i registi di questo JeruZalem, un film horror che possiamo trovare nel cestone dei film Found Footage, ma che si differenzia dalla massa per l’uso di una sorta di Google Glass.

Le scene del film infatti ci mostreranno sempre ciò che vede la protagonista, oltre a darci qualche altra info extra attraverso alcuni dettagli che sfruttano i social e le nuove tecnologie. Nulla di straordinario – anche se è notevole per un film del 2015- però regala una ventata di freschezza a uno dei generi più abusati di quel periodo cinematografico.

Se odiate l’effetto POV, ovviamente questo non è un titolo adatto a voi

Si tratta di una pellicola low-budget e questo l’aspetto delle creature demoniache ben riuscito e spiega il loro utilizzo abbastanza centellinato. L’intera prima parte infatti si può ridurre a un bellissimo video delle vacanze in terra santa

La sceneggiatura è lineare, ma solida, nell’insieme soffre di qualche forzatura, ma nulla a cui non si possa sopravvivere in questo film che deve moltissimo al successo di REC, sebbene sia molto diverso dal film spagnolo.

Sicuramente non un film imperdibile, ma nel genere footage abbiamo certamente visto di molto peggio

Marcello Portolan

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