Lupin 3, il ladro nato dalle matite di Monkey Punch nel 1967, sbarca nei cinema in formato live action. Inutile dire che, da bambino nato all’inizio degli anni 90, sono cresciuto guardando i cartoni giapponesi in TV e che mi approccio a questi prodotti con un mix di paura e attrazione, conscio che possano uscire cose folli come l’adattamento di Tiger Man (prima o poi ve ne parlo lo giuro). Tuttavia in una notte di poco sonno è partita la visione.
Ryûhei Kitamura ha il compito di portare Lupin e il suo mondo in una storia che si configura come un reboot a tinte moderne.
In questa trama Lupin,Fujiko e Jigen fanno parte di una organizzazione segreta di ladri chiamata “The Works”la quale verrà tradita da uno dei suoi membri di spicco,Michael,il rivale di Lupin 3. Quest’ultimo insieme ad un team che comprende anche lo spadaccino Goemon e l’esperto di tecnologie Pierre cercherà di vendicarsi del torto subito e rubare il cuore cremisi di Cleopatra, una collana d’inestimabile valore rinchiusa dentro l’impenetrabile arca di Navarone.
I personaggi di spicco della serie ci sono tutti,compreso l’ispettore Zenigata e nonostante non siano totalmente fedeli alla storia ed all’aspetto originale (Goemon e Fujiko su tutti) riescono comunque a risultare discretamente convincenti. L’azione è una componente che prende larga parte della pellicola e si sviluppa secondo un canone molto frenetico che rende difficili da seguire i colpi nelle scene più complesse (che tuttavia non sono molte)le gag fra i personaggi rispettano il canone a cui siamo abituati,strappando qualche sorriso e strizzando molte volte l’occhio ai fans.
Un adattamento ben fatto,che si lascia guardare con tranquillità,gradevole sia per i puristi dell’anime che per i neofiti che non conoscono il personaggio. Le aggiunte e le modifiche fatte per ammodernare i personaggi sono leggere e quasi marginali, ma consentono uno sviluppo realmente più moderno delle avventure; vedi l’inserimento di un esperto di tecnologie\Hacker, poco necessario per un gruppo di ladri nel periodo in cui le avventure sono iniziate, ma fondamentalmente essenziale in quelle moderne ,il finale ovviamente lascia le porte aperte per un possibile continuo delle avventure.
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