Panos Cosmatos mi aveva già stupito qualche anno fa con Beyond the Black Rainbow, un film assolutamente confuso, ma così tanto da essere bello – se amate un certo tipo di film.
Per il suo ritorno con Mandy però ha deciso di colpire duro, chiamando al suo fianco uno scudiero eccezionale, un nome trappola irresistibile, Nicolas Cage.
Capite quindi che se mi dite horror folle e con Cage mi avete comprato facile. Mettiamoci in più che Mandy gli è pure riuscito bene – pur rimanendo nell’ambito di un film ad alto tasso di WTF – e otteniamo un titolo cult, con una soundtrack da paura di Jóhann Jóhannsson
Cage e sua moglie Mandy vivono felici in mezzo ai boschi, una vita tranquilla da boscaiolo innamorato degli anni’80. La sua vita però finisce per incappare in quella di una setta di fricchettoni e una banda di demoni motociclisti rubati con un look alla hellraiser.

Questo insolito mix di demoni e fanatici figli dei fiori se la prenderà con i 2 piccioncini, legando il protagonista e costringendolo a vedere la brutta fine che farà sua moglie. Ovviamente una volta uccisa la donna che da il nome al film i cattivoni decido che il loro compito è terminato e abbandonano Cage, vivo, come se nulla fosse.
Praticamente si sono chiamati da soli lo sterminio vendicativo, dove Nic armato di Balestra ( levati Daryl Dixon) e di un’ascia forgiata a mano – pezzo assurdo per tutti gli amanti delle lame, prende il film e lo porta sulla via del revenge movie.

C’è violenza, c’è Trash, c’è psichedelia spinta e c’è Nicolas Cage che fa tutto ciò che gli pare, questo è il succo del perchè Mandy è un film da vedere.
Sicuramente non è per tutti i palati, ma sopravvivere fino alla fine ne vale la pena.
Comments