Se siete cultori del genere action sicuramente conoscerete già il film di cui sto parlando, considerato da molti un must see del genere moderno. Mi riferisco a The Raid, la punta di diamante del cinema picchiaduro dell’indonesia. Merantau è la prova tecnica, il seme da cui è sbocciato l’amore fra il regista Gareth Evans e l’attore Iko Uwais.
La trama è – giustamente – solo un pretesto leggero per portare Iko a menare le mani. Il protagonista è un campagnolo praticante le arti marziali, spedito con la classica scusa di “diventare un uomo” nella città, dove dopo 4 minuti decide innamorarsi di una ballerina e mettersi contro ogni sorta sorta di scagnozzo che si metta in mezzo a loro.
Il budget poverissimo e la sceneggiatura scritta sulla carta velina non possono bastare quando in scena ci sono coreografie pregevoli. Lo scontro fra Iko e il futuro “mad dog” Yayan Ruhian , una scena fra calci e pugni all’interno di un ascensore, è una di quelle da recuperare sicuramente.
Per gli amanti dell’azione Merantau è una tappa obbligatoria, sicuramente un passo sopra il 6, faceva presagire quanto di buono c’era nel cast e nella regia e si sa che chi ben inizia è a metà dell’opera.
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