Sonic: Da SEGA e Saga in un solo film

Nato in Sony, passato in Paramount, vittima di insulti da parte dei fan dopo il primo trailer e per questo rimaneggiato pesantemente, con un percorso simile spesso i film finiscono per arrivare a brandelli in sala, ecco perchè le aspettative su Sonic – trasposizione del celebre gioco di casa SEGA – con il passare del tempo erano calate. Non è però il caso di questo titolo, a cui la cura sembra aver portato buonissimi frutti.

La trama è estremamente semplice, Sonic vive su un pianeta sconosciuto, da cui è costretto a scappare perchè qualcuno vuole usare i suoi poteri, nella sua fuga porta con se un sacco di anelli magici in grado di trasportarlo ovunque voglia. Il riccio arriva così nella provincia degli USA, sulla Terra, un posto tranquillo dove vive osservando la vita degli umani, in particolare lo sceriffo Tom Wachowski (James Marsden). Proprio con lui Sonic inizierà un viaggio alla ricerca di uno dei suoi anelli, perduto per colpa delle attenzioni di Ivo Robotnik (Jim Carrey), un eccentrico scienziato interessato a lui dopo un blackout provocato dalla sua ipervelocità.

Si crea così una sorta di buddy movie che vede protagonista l’avventura di Tom e del riccio blu di casa SEGA, inseguiti da un Jim Carrey libero di fare ciò che gli riesce meglio ( il folle) , una struttura semplice e il più possibile vicino al materiale originale, cambiando solamente dove necessario alcuni dettagli, ma sempre in maniera efficace e adatta alla visione di nuovi e vecchi fan

Sonic ha la giusta dose di azione e di ironia,così come una buona sfilza di banalità, ma l’insieme funziona come un meccanismo ben oliato e punta dritto sul suo target di spettatori, gettando le basi per un possibile franchise (con il secondo film praticamente certo) che potrebbe continuare a mantenere questo filone di leggerezza.

Modificare il look finale del protagonista forse è stata la mossa vincente, proseguire con qualcosa che avrebbe allontanato sicuramente i fan della saga e creato un alone negativo attorno al film sarebbe stato un azzardo troppo grosso. Il design finale della mascotte della storica casa videoludica è perfettamente riuscito e convincente.

Un film fresco e di puro intrattenimento per tutta la famiglia.

Marcello Portolan

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