Nel caso vi siate persi i primi due episodi, in #SulFondoDelCestone continuo a fare il babbano come mio solito, dando le mie opinioni su film e serie TV, solo che questa volta in un comodo formato 3×1 perché si tratta di prodotti a cui non ho voluto dedicare un’intero articolo, ma su cui forse vale la pena perdere qualche minuto a scrivere di pancia.
Ecco quindi che iniziamo un altro giro nel cestone, partendo da Netflix e bussando alla porta del Korean Drama, parlando di Extracurricolar
10 episodi di show in cui finiamo al centro di un giro di prostituzione minorile, gestito da un giovane e talentuoso studente -Oh Ji Soo – che ha come obbiettivo quello di risparmiare abbastanza soldi per andare al college nonostante la sua infanzia difficile. Una voglia di riscatto sociale così importante da trasformarlo in una persona diversa da quella che sembra essere a scuola, ma non abbastanza per evitare di finire nei guai.
I temi dietro la storia sono quelli importanti, oltre alla prostituzione abbiamo il bullismo, l’emarginazione, l’abbandono. Extracurricolar è una serie oscura con qualche momento splatter che nasconde una profonda critica a quella che è la società moderna della Corea del Sud.

Non si tratta di una serie che mi ha fatto gridare al capolavoro, ma è ben sviluppato e recitato,se vi piace il genere merita una visione.
Rimaniamo sulla piattaforma dalla grande N, ma svoltiamo nel mondo dei film per parlare di AVA, un film action che vede nel cast Jessica Chastain, John Malkovich e Colin Farrell.
Con un cast di questo tipo solitamente si parte avvantaggiati o almeno le aspettative non sono certo quelle basse basse, poi scopri che il film ha passato 2 anni in naftalina perchè nessuno sembrava intenzionato a distribuirlo e allora il senso di ragno inizia a pizzicare e dire che qualcosa non va, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro.

L’impalcatura su cui la sceneggiatura ha tentato di costruire questo film è totalmente scontata, di quelle precompilate da B-Movie. AVA è una macchina da morte per una agenzia misteriosa che agisce nell’ombra, ha sempre fatto alla perfezione il suo sporco lavoro anche se ha sempre dato qualche problemino, ma ora sembra avere dei dubbi e la sua organizzazione la vuole fare fuori. Tutto troppo già visto, privo di originalità.
Per finire rimaniamo ancora su Netflix, ma ci spostiamo ancora geograficamente andando in Polonia, dove troviamo All my friends are dead
Un film ambientato in una festa casalinga durante la Notte di San Silvestro, un party che come vedremo fin da subito finirà per essere un massacro dove sono morti praticamente tutti i presenti. Rivivendo la serata dei ragazzi scopriremo per quale insolito motivo tutto ciò è accaduto in una nottata piena di incidenti e imprevisti.

Una pellicola volutamente a grana grossa, che gioca a mettere in scena una situazione volutamente folle per intrattenere lo spettatore e in cui sappiamo fin da subito che sono tutti carne da macello, personaggi bidimensionali con una data di scadenza certa.
Per il suo debutto Jan Belcl si butta sul trash, il risultato è un film che non convince al 100%, ma che se siete in cerca di qualcosa per una serata da cervello spento è anche passabile.
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