Nicolas Cage negli anni è diventato frequentatore assiduo del mondo dei Direct to video, spesso con alterne fortune che gli hanno consentito di lavorare a discrete bombe come Mandy così come a progetti meno riusciti come quello di cui vi parlo oggi ,Kill Chain – Uccisioni a catena, diretto da Ken Sanzel e disponibile su Amazon Prime Video e nel catalogo home-video di Koch Media.
Cage torna nei panni del gestore di hotel (come in looking glass) per fare da anfitrione in una serie di storie che si snodano attorno a lui, in una strana notte che vede coinvolti poliziotti, femme fatale e mercenari.
Quasi fosse un film antologico il buon Nic in un prologo lancia circa 40 min di flashback dove lui non appare mai, che aprono una serie di sotto-trame dedicate ad altri personaggi e che sembrano quasi scollegate. Ovviamente queste storyline sono destinate a convergere e quale modo migliore per farlo se non la ricomparsa di Cage con relativo spiegone per riprendere le fila e districare la matassa? le pedine del puzzle di Kill Chain – Uccisioni a catena vanno al loro posto, con qualche martellata di troppo, frutto di forzature evidenti che mettono moltissimi dubbi sulla credibilità finale della trama

Al netto delle forzature evidenti di trama e forse qualche movimento fastidioso di camera di troppo in alcune scene, del film di Sanzel si può salvare in larga parte la scelta estetica visto che l’hotel che fa da background agli eventi e alla scazzottata finale è adattissimo a quello che il film vuole mettere in scena.Nicolas Cage convince nel suo ruolo, alla guida di un cast che a differenza sua non sembra proprio aver tanta voglia.
Peccato solo che la confusione dello script sia troppa per dare un buon giudizio a Kill Chain – Uccisioni a catena, ma pazienza Cage avrà di sicuro un altro titolo in arrivo con cui rifarsi.
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