Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli e diamine, il web in questi giorni sta tutto parlando di LOL: Chi ride è fuori, o almeno questo è quello che traspare dalla mia bolla social.
Per chi non lo sapesse LOL è il nuovo show disponibile da qualche tempo sulla piattaforma Amazon Prime Video.
L’idea di fondo – che viene dagli amici Giappi – è alquanto easy da spiegare; 10 comici sono chiusi per 6 ore in un teatro e ne rimarrà uno solo, come eliminare gli altri 9? facendoli ridere. Nella gabbia come sul palco di un bel concerto rap troviamo una crew mista con gente di diversa provenienza dalla vecchia e dalla nuova scuola, dal web al teatro, insomma professionisti della risata: Elio, Caterina Guzzanti, Lillo, Angelo Pintus, Frank Matano, Katia Follesa, Ciro e Fru dei The Jackal, Michela Giraud e Luca Ravenna
Con una premessa simile ci si immagina una serie in cui non riuscire a respirare da quanto si ride a crepapelle ed è qui che arriva il bello.
Cosa ci fa ridere ? Questa è la domanda fondamentale da cui partire. I comici studiano approfonditamente l’arte della risata, come i wrestler della WWE hanno il loro stile di combattimento e scelgono di muovere leve diverse nell’ascoltatore per portarlo verso la risata. Tuttavia non si tratta di una scienza esatta, ma di una materia oscura dove vige ancora una certa soggettività, ognuno di noi è diverso in ogni istante e capita che addirittura la stessa battuta fatta in due momenti diversi possa farci ridere oppure no. Se LOL: Chi ride è fuori, non riesce a farvi ridere potrebbe quindi essere per motivi diversissimi, primo fra tutti l’assenza del giusto comico così come il momento sbagliato, ma ciò non toglie che la stessa battuta potrebbe colpire durissimo un altro spettatore .
Io forse avrei cambiato qualcosa al format, avrei eliminato la parte fuori teatro e le interruzioni lasciando tutto alla purissima comicità a ruota libera, snellendo ulteriormente l’insieme e andando dritti con il piede sull’acceleratore. Il montaggio è ovviamente necessario per evitare i tempi morti, ma le risate del duo Fedez\Maionchi hanno creato quell’aurea di poco credibile e di artefatto attorno allo spettacolo, togliendogli parte della sue veridicità e – tornando sul ring – dando l’impressione di uno di quei match preparati a tavolino dove tutti si conoscono e sanno il loro ruolo.
LOL: Chi ride è fuori evidenzia come fare ridere sia una cosa difficile e fare ridere tutti impossibile.
Lo ammetto, molti dei comici in gara non fanno il mio tipo di comicità e nonostante tutto qualche risata sono riusciti a strapparmela nella maniera più indiretta e involontaria, cercando di non ridere, trattenendosi da esplodere per cose che in realtà non mi avrebbero fatto sorridere per nulla. Forse la parte più riuscita è proprio quella di vedere dei professionisti alle prese con il pubblico più difficile, quello che conosce le loro stesse mosse, vedere come in alcuni momenti veri e propri animali da palcoscenico abbiano vacillato davanti alla necessità di improvvisare .
La comicità può essere anche questo, uno scoppio improvviso e qualcosa di stupido fatto o detto al momento inaspettato che ci strappa dalla serietà della situazione; alla fine sembra essere proprio questo l’elemento che ha funzionato, quello fanno con totale spontaneità e più di pancia.
Il risultato finale è innegabilmente positivo, l’internet è invaso da meme (vedi Posaman) e citazioni di alcune delle situazioni comparse all’interno di quel teatro, quindi obbiettivo totalmente centrato per Prime
Comments