Outfall

Da qualche tempo è disponibile nello sconfinato catalogo Netflix il film Outfall – anche noto con il titolo di 10X10 un thriller dalla trama estremamente semplice diretto da Suzi Ewing.

Dopo aver pianificato e preparato tutto meticolosamente, Lewis rapisce Cathy e la rinchiude in una stanza insonorizzata dalla misura di 10 piedi per 10. Il suo movente è uno solo: indurre Cathy a confessare un oscuro segreto che lei è determinata a tenere ancora nascosto. Cathy, però, non ha alcuna intenzione di parlare così facilmente e si rivelerà qualcosa di più di una semplice preda con cui relazionarsi.

Come è facile immaginare leggendo la sinossi, Outfall è un film affine al genere torture porn, ma decisamente più soft in quanto a violenza rispetto alla media della categoria, avremo infatti qualche piccolo picco di azione, ma mai esagerato o disturbante.

Sulla carta la nobile intenzione è quella di stratificare la trama in modo da ottenere due personaggi psicologicamente sfaccettati ed emotivamente complessi, quasi a voler dare un’impronta più teatrale all’insieme. Obbiettivo che porterà a una poca cura nei confronti del ritmo e -contemporaneamente- costringe lo spettatore ad un continuo stato di sospensione dell’incredulità nei confronti di situazioni a dir poco di dubbio realismo.

Luke Evans e Kelly Reilly, gli attori protagonisti, recitano al meglio i loro ruoli di carnefice non convinto e predatrice sopita, anche grazie a una scrittura che nasconde la loro reale natura nei dettagli e nelle espressioni, prima di palesare il tutto sul finale.

Ci troviamo quindi alle prese con una destrutturazione del genere stesso, orientata più al dialogo che alla violenza – sia verbale che fisica- che contraddistingue altre pellicole con trame simili come Pet.

Nel suo insieme Outfall o 10×10 che dir si voglia è un film che prende un’idea comune e prova a trasformarla in qualcosa di diverso, poggiando il tutto sulle spalle dei due attori. L’idea è ambiziosa, il risultato forse non all’altezza, guardarlo con la falsa aspettativa data dalla sinossi potrebbe fare realmente del male allo spettatore.

  • Trama
  • Regia
  • Recitazione
1.5
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