Reality Z: L’olimpo Brasiliano è pieno di Zombie

Arriva dal Brasile la nuova miniserie Zombie presente nel catalogo di Netflix: Reality Z.

In realtà la parola nuova è sbagliata, visto che questo prodotto è il remake di una serie inglese uscita nel lontano 2008: Dead Set, che si era contraddistinta per il suo setup particolarmente originale e satirico nei confronti del mondo dei reality .

10 anni dopo l’idea di ripescare queste basi è arrivata in sud-america, dando vita a una serie formata da 10 episodi, il cui risultato finale è però molto meno efficace rispetto alla controparte inglese.

Lo show decide di giocare una carta decisamente rischiosa, un ricambio dell’intero cast all’interno di un numero così esiguo di episodi. Avremo infatti due diverse macro-storie all’interno di Reality Z, la prima sarà protagonista dei primi 5 episodi e molto più vicina al prodotto originale di cui è remake, la seconda – e più originale – dei restanti 5 .

Una decisione che comporta un maggiore numero di personaggi e minore tempo per lavorare su di essi, con la conseguenza che nessuno di loro avrà mai il giusto tempo per prendersi la scena e l’empatia dello spettatore, finendo per essere ai nostri occhi poco più di ottima carne da macello per l’orda zombie.

Protagonista della serie finisce per essere il reality Olimpo, dove i concorrenti (protagonisti dei primi 5 episodi) sono costretti a interpretare divinità greche guidate dalla voce fuori scena del loro capo Zeus. Tutto cambia quando Rio de Janeiro viene invasa dai non morti e gli abitanti della casa, l’assistente Nina e il regista Brandão dovranno trovare un modo per sopravvivere.

Nel mentre, la lotta per la sopravvivenza vede crearsi un altro gruppo (quello della seconda parte) che racchiude un senatore corrotto e la sua assistente, un poliziotto cocainomane, una dissidente catturata e una coppia mamma e figlio, dove la madre è la persona che ha costruito l’olimpo e conosce le sue strategiche possibilità che possono permettere al gruppo di sopravvivere e prosperare in futuro.

Dal punto di vista del gore e dello splatter siamo a livelli da macelleria, volano frattaglie in maniera decisamente generosa

Portare originalità al genere Z è difficile, qui Reality Z prova a innestare qualche dinamica interessante, ma si scontra con i limiti della mancanza di tempo e di un background (quello dei reality) che almeno qua da noi ha perso di efficacia rispetto al 2008 .

Marcello Portolan

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