C’è stato un momento in cui DC e Warner sembravano aver battuto la Marvel nella corsa al mondo dello streaming, l’annuncio della piattaforma DC Universe avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di qualcosa di nuovo , un progetto ricco di potenziale dove far crescere un ecosistema di serie DC Comics più adulte e oscure rispetto agli standard dell’ Arrowverse.
La partenza è stata sprint, Titans – da noi finita su Netflix- aveva tutte le carte in regola per catturare gli spettatori e un gancio per farli sbarcare sul secondo show : Doom Patrol – da noi finito su Amazon Prime Video – premesse fantastiche destinate a terminare velocemente.
In maniera assolutamente nosense infatti la Doom Patrol vista in Titans si rivela non essere quella del successivo show, ma all’ecatombe mancava ancora il terzo prodotto : Swamp Thing e l’annuncio di una nuova piattaforma : HBO Max.
Swamp Thing parte con una richiesta di 13 episodi, ma viene tagliata in corso d’opera a soli 10 e poi cancellata dopo la messa in onda del solo primo pilot, tutto questo nonostante non fosse neanche andata così male .

La serie, che vede tra i nomi alla produzione quello di James Wan, si presenta con una forte connotazione di natura Horror, mostrando come il mondo degli show DC sia in grado di aprirsi a un ventaglio di generi più esteso rispetto a quello del mondo MCU, in parte vincolato dalle catene di mamma Disney.
La storia parte da un misterioso virus che si è diffuso nella città di Marais, in Luisiana. Per indagare il CDC invia la dottoressa Abby Arcane , originaria di quella città, la sua indagine si incrocerà con quella dello scienziato Alec Holland che indaga su quello che la palude nasconde. La misteriosa morte di Alec però darà vita a qualcosa di nuovo, l’essere chiamato Swamp Thing
Il risultato è una serie lenta e un po’ banale, un passo indietro e Titans e Doom Patrol come realizzazione. L’alone di mistero attorno ai personaggi secondari in alcuni casi sembra perfino forzato per aumentare l’effetto horror di una trama che invece avrebbe potuto più puntare sul suo elemento cardine, la cosa della palude. L’elemento gore e splatter, quello che doveva renderla una serie a tinte horror funziona a corrente alternata e non sempre in maniera convincente. L’insieme mi ha lasciato l’idea di qualcosa di confuso, con troppe direzioni mostrate e nessuna presa.
L’impressione una volta giunto al termine di questa prima stagione è che la cancellazione sia stata forse un po’ troppo affrettata. Lo show forse non rientrerà mai nel novero delle migliori serie televisive di sempre, nemmeno nella lista di quelle meglio scritte o realizzate, ma negli anni ho visto continuare a realizzare stagioni di serie sicuramente meno convincenti di questa.
Si vocifera che CW – la grande casa dell’Arrowverse – abbia puntato il suo sguardo sul mostro della palude, con la possibile intenzione di inserirlo nel suo elenco di personaggi, magari riuscendo finalmente a realizzare quella famosa Justice League Dark che sembra maledetta.
Sulla carta gli elementi e le premesse per creare uno show impressionante erano sul tavolo, ma per qualche motivo il risultato è stato ben lontano da quello che mi aspettavo.
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