Cheap Trills

Craig è un uomo di famiglia come tanti, con una moglie e un figlio appena nato da mantenere. Una mattina Craig viene licenziato dall’officina in cui lavorava, trovandosi così ad essere a corto di soldi per sé e per i suoi familiari. Per consolarsi si dirige in un bar, dove incontra Vince, un suo amico di lunga data.
L’attenzione dei due però viene attratta da una coppia di milionari eccentrici in un angolo del bar, che si divertono a scommettere centinaia di dollari su qualsiasi cosa vengo loro in mente. Craig e Vince decidono quindi di avvicinarli, nella speranza di vincere alcune delle loro scommesse. Quelle che però all’inizio sembrano innocenti sfide, si trasformano ben presto in macabre e sempre più violente scommesse. I due amici decidono però di accettarle tutte, nella speranza di vincere la scommessa finale di 250.000 dollari.

L’esordiente E.L. Katz – vi prego non fate nessun brutto gioco di parole sul suo cognome – decide di buttarsi nel mondo del cinema con uno strano mix tra thriller e black Comedy, girato con un budget ridotto.

Cheap Trills

Il seme da cui si sviluppa la trama non è dei più originali, è uno di quelli che dopo qualche minuto passato a guardare il film capisci già dove vuole andare a parare. Una situazione che ovviamente costringe a sopperire al problema con una buona dose di bravura.

Cheap Trills riesce infatti a tenere premuto l’acceleratore e dispensare allo spettatore una buona dose di violenza (ma senza eccessivo splatter) e soprattutto riesce a non perdesi in facilonerie legate alla lotta di classe. Al signor Katz piace più la parte del gioco perverso e toglie velocemente di mezzo ogni convenevole e ci cala in una escalation di sfide decisamente interessanti.

A tenere Cheap Trills una spanna sopra altri titoli della categoria è anche la parte attoriale, volti giusti al posto giusto, come Pat Healy ,Sara Paxton , Ethan Embry e David Koechner .

Un esordio assolutamente oltre le aspettative per questo film, se amate il genere non può mancare nella vostra Watch-List

Marcello Portolan

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